7 parole di avvertimento a non peccare

Le Scritture ci dicono che il peccato è ingannevole. L’inganno è caratterizzato da due bugie:

  • La prima bugia è che nessuno lo saprà. Questo può essere vero per le persone che ci sono vicine. Si può nascondere il proprio peccato in modo che chi ci sta intorno ne sia all’oscuro. Ma il nostro peccato non è mai nascosto agli occhi del Signore. I suoi occhi sono sempre sui suoi figli. Io e voi non riusciremo mai a fuggire in un luogo in cui egli non possa vedere ciò che facciamo. Il peccato nascosto è un’illusione.

 

  • La seconda bugia è che possiamo peccare senza conseguenze. Mi sono seduto accanto a molti uomini adulteri, con matrimoni a pezzi, e ho pensato: “Dove pensavi di andare a finire questa storia? Per quanto tempo hai pensato di poter avere una relazione con una donna diversa da tua moglie e avere ancora un matrimonio sano?”. Mi stupisce la nostra capacità di convincerci che vanno bene cose che non vanno bene e non andranno mai bene.

 

Numeri 32:23 contiene 7 parole di avvertimento che non solo erano importanti per Israele, ma che sono fondamentali anche per noi oggi:

sappiate che il vostro peccato vi ritroverà.

 

Mosè pronunciò queste parole perché Dio non solo aveva benedetto Israele con la terra della promessa, ma li aveva anche chiamati a combattere con il suo potere per scacciare tutte le nazioni nemiche. Le tribù di Gad e Rueben decisero di non voler combattere e si stabilirono fuori dalla terra promessa. Non si trattava solo di un atto di codardia, ma di una ribellione diretta ai comandi del Signore. Pensavano davvero che a Dio non sarebbe importato o che avrebbe detto: “Va bene, fate come volete”? Dio vede sempre, e non ci accontenterà mai compromettendo i suoi santi comandi. Le tribù di Gad e Rueben pensavano forse che il loro rifiuto di fare ciò che Dio aveva comandato non avrebbe avuto conseguenze?

Queste parole sono state registrate e conservate per noi dal nostro amorevole Padre celeste. Sono state registrate per noi come difesa contro l’inganno del peccato. Proprio come per le tribù di Gad e Rueben, il nostro peccato non è mai segreto o privo di conseguenze. È meraviglioso sapere che il nostro Signore ci incontra nella nostra debolezza e non solo ci avverte, ma ci dà anche la possibilità di vivere all’interno dei suoi confini. È incoraggiante vedere che l’avvertimento di Dio a Gad e Ruben non è stato vano. Alla fine hanno ascoltato l’avvertimento di Dio e hanno obbedito al suo comando. È anche bello sapere che, invece di nasconderci, grazie alla completezza dell’opera di Cristo a nostro favore, possiamo correre da lui, confessando il nostro peccato e ricevendo nuovamente il suo perdono. Il peccato è ingannevole, ma la grazia di Dio è all’altezza del compito; smaschererà le bugie del peccato ancora e ancora finché non saremo dall’altra parte e il peccato non ci sarà più.

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