Come possiamo “non temere” quando tutto fuori e dentro di noi trema e scuote le, spesso fragili, fondamenta della nostra fede?
La vita cristiana non è: ”sorridi, Gesù ti ama e ha un meraviglioso piano per te, con lui puoi avere tutto quello che desideri, vedrai che tutto andrà bene, ogni tuo problema sarà risolto.” Non e’ neanche arrivare finalmente nella chiesa migliore…trovare la chiesa perfetta. Se la trovi, come disse Spurgeon, “non andarci, la rovineresti“. La vita cristiana non e’ avere la tua vita migliore adesso, come spacciato dai pulpiti di molte chiese. ma e’ il più delle volte incontrare sofferenza, opposizione, difficoltà e dover passare per molte tribolazioni.
Ascolta cosa diceva Paolo ai credenti che visitava:
dobbiamo entrare nel regno di dio attraverso molte tribolazioni (Atti 14:22):
Gli fa eco l’apostolo Pietro nella sua prima lettera:
è necessario che siate afflitti da svariate prove (1 Pietro 1:7)
Prove che a ci possono procurare, come scrive Davide nel salmo 13:
l’ansia nell’anima e l’affanno nel cuore tutto il giorno
Gesù stesso lo ha anticipato in Giovanni 16.33:
nel mondo avrete tribolazione
Ma in Luca 12:32 troviamo le parole del più grande predicatore che sia mai vissuto su questa terra: Gesù, il figlio di Dio:
non temere, piccolo gregge; perché al padre vostro è piaciuto di darvi il regno.
Questo e’ un piccolo verso ma di grande profondità non solo teorica ma soprattutto pratica. Sono parole che abbiamo bisogno di leggere, ascoltare, riascoltare e ripeterci più e più volte. Il mio cuore ne ha bisogno e se tu sei un credente il tuo cuore ne ha bisogno. Queste due parole hanno un suono meraviglioso perché provengono da un linguaggio eterno, non fanno parte di questo mondo. Ci dicono che è possibile poter attraversare le incertezze della nostra vita senza ansietà e paura. Sono due parole che dissipano le nebbie del dubbio, della delusione e delle esperienze passate che cosi’ facilmente avvolgono il nostro cuore e ci paralizzano. Sono due parole profondamente intrise di amore e speranza, un balsamo per l’anima.
Non temere è un imperativo che ci ricorda di non aver paura, non preoccuparci, non essere ansiosi. Allora la prima scomoda domanda è: perché siamo ancora ansiosi e perché temiamo ancora? Quando la vita e soprattutto il servizio in chiesa non vanno come abbiamo immaginato o sperato, quando troviamo davanti a noi problemi, ostacoli, incomprensioni, ecco che piombiamo nella delusione e possiamo anche arrivare a pensare che Dio non è poi così buono con noi. Quelli che sostengono il vangelo della prosperità direbbero che “non abbiamo pregato abbastanza” o avuto “abbastanza fede” oppure non abbiamo usato “l’autorità” che abbiamo nel nome di Gesù allontanando così tutte quelle benedizioni e quelle risposte alle nostre preghiere che come figli di Re abbiamo il diritto di avere.
Oppure, nonostante sappiamo che per lui nulla è impossibile, da buoni riformati battisti, non osiamo chiedere troppo, perché è bene restare umili e con i piedi per terra. Mettiamo il trascendente ed eterno Dio sul nostro piano umano; vediamo Il Dio onnipotente come qualcuno che non vuole essere o non riesce veramente ad essere buono con i suoi figli.
Ma, come ha detto John Piper: “Luca 12.32 è un versetto sulla natura di Dio. è un versetto sul tipo di cuore che Dio ha. E’ un versetto su ciò che lo rende davvero felice, non solo su ciò che farà o su ciò che deve fare, ma su ciò che si diletta a fare, ciò che ama fare e che gli piace fare“. E ciò che Dio ama fare e gli piace fare è fare del bene ai suoi figli!
Sia ben chiaro che nessuno lo ha costretto o può costringerlo a fare qualcosa e sicuramente lui non lo fa perché qualcuno merita qualcosa, ma lo fa perché e’ nella sua natura amare. Dio e’ amore e trova gioia e delizia nel fare del bene e fare del bene prima di tutto al suo popolo. Dio trova gioia nel salvarlo, custodirlo, nutrirlo, guidarlo…correggerlo.
Questa cura, del Dio che è presente, la vediamo impressa nella parole che Gesù usa per descrivere il suo popolo: “piccolo gregge”. Questi siamo noi, un piccolo gregge!
Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via, vagavamo senza riposo, eravamo erranti come pecore, “ma ora siamo tornati al pastore e guardiano delle nostre anime.” (1 Pietro 2:25). Cristo, è il pastore e guardiano delle nostre anime; il buon pastore che, nella pienezza dei tempi, è venuto a cercarci. Ed e’ venuto a cercarci quando noi non lo cercavamo e ci ha riportato a casa. E a casa, uniti ad altre pecore ritrovate, formiamo insieme un unico gregge. Lui è l’unico grande pastore e noi siamo un piccolo gregge. Siamo tra i pochi che trovano la angusta via che conduce alla vita; ma un giorno, quando i tempi saranno compiuti, saremo numerosi come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare (Genesi 22:17). Saremo la folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’agnello (Apocalisse 7:9). E insieme ad altre pecore ritrovate parteciperemo della gioia dell’Agnello, quando Lui presenterà al Padre il suo piccolo gregge, la sua sposa, pura, perfetta e senza macchia!
Da prima della creazione del mondo il Padre ha voluto salvarti e prepararti per quel giorno:
allora il re dirà a quelli della sua destra: “venite, voi, i benedetti del padre mio; ereditate il regno che v’è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. (Matteo 25:34)
Il Padre non vede l’ora di darti quel regno! E te lo dona non perché in te c’era qualcosa di attraente o qualche merito, o perché eri bravo, buono e bello. Niente affatto! L’unica ragione è perché Lui ti ama!
Il Signore si è affezionato a voi e vi ha scelti, non perché foste più numerosi di tutti gli altri popoli, anzi siete meno numerosi di ogni altro popolo, ma perché il Signore vi ama. (Deuteronomio 7:7-8)
Non puoi guadagnare il suo amore, non puoi meritartelo, ma lui ha deciso di donartelo e per dartelo ha dato tutto quello che lui aveva: il proprio unigenito Figlio! E il Figlio ha dato tutto quello che aveva: la sua vita! E per guidarti nel cammino che hai davanti e renderti pronto per vivere in quel regno il Figlio ha pregato il Padre e il Padre ha mandato il Consolatore, lo Spirito Santo (Giovanni 14:16-17, 26) Lo Spirito Santo agirà sempre e solo in accordo con la parola di Dio. Per questo ne abbiamo bisogno quotidianamente! Se non passiamo del tempo in preghiera e nella scrittura saremo sempre più ansiosi e temeremo. Ascolta quello che fa la Parola nel cuore fragile, timoroso e spesso afflitto dell’uomo:
questo mi è di conforto nell’afflizione, che la tua parola mi fa vivere. (Salmo 119:50)
Torniamo adesso al verso di Luca 12:32 “non temere, piccolo gregge; perché al padre vostro è piaciuto di darvi il regno”. Piccolo gregge ci parla in maniera sorprendente della cura che nostro Padre ha verso di noi. Lui si prende cura di noi come il buon pastore del Salmo 23:
Il Signore è il mio pastore: nulla mi manca.
egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli,mi guida lungo le acque calme.
egli mi ristora l’anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome.
quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte,
io non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza.
per me tu imbandisci la tavola, sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo; la mia coppa trabocca.
certo, beni e bontà m’accompagneranno tutti i giorni della mia vita;
e io abiterò nella casa del Signore per lunghi giorni.
Tutti questi versi ci fanno vedere la cura che Dio ha per noi, il suo piccolo gregge, ma anche della nostra profonda debolezza e mancanza di forza. Di come noi dipendiamo totalmente dalla sua grazia; noi siamo persone limitate e fragili, spesso falliamo, nonostante i nostri buoni propositi, cadiamo ripetutamente negli stessi errori, e ci demoralizziamo.
Per questo abbiamo bisogno che la scrittura riempia ogni giorno i nostri cuori.
Al capitolo 40 di Isaia è scritto:
come un pastore, egli pascerà il suo gregge: raccoglierà gli agnelli in braccio, li porterà sul petto,condurrà le pecore che allattano. (Isaia 40:11)
Quando siamo presi da ansia, timore; quando i problemi e le incomprensioni sembrano non finire, quando le preoccupazioni e il peso dei tanti impegni cercano di sopraffarci ricordiamoci: Lui conosce, guida e cura il suo piccolo gregge…il suo piccolo gregge di Stupenda Grazia.
Dio e’ presente e ha cura di noi, Dio e’ presente e ha cura di te!
Colui che non ha risparmiato il proprio figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà forse anche tutte le cose con lui? (Romani 8:32)
E una di queste cose è ricevere la Sua pace attraverso tutte le nostre paure.
vi lascio pace; vi do la mia pace. io non vi do come il mondo dà. il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti. (Giovanni 14:27)
vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo (Giovanni 16:33)
Se Colui che ci ha donato la Sua vita sacrificandosi e vincendo la morte risuscitando dalla tomba, come non potrà farci risalire dal fondo della nostra disperazione e paura
e renderci la gioia della sua salvezza?
Un’altra scomoda domanda: ma se Dio è buono e prova gioia a far del bene ai suoi figli perché permette le tribolazioni nella mia vita e nella vita della chiesa? Possiamo isolare due risposte:
1. Dio desidera che noi dipendiamo totalmente da Lui. E per far in modo che noi dipendiamo totalmente da Lui, permette che il nostro cammino sia, diciamo, non propriamente una passeggiata…ogni mancanza, difficoltà e problema che incontriamo, abbiamo incontrato e incontreremo sono permessi dalla meravigliosa provvidenza, sovranità ed amore del Padre. Dio e’ buono e ci spinge a cercare il suo volto, a cercare il suo aiuto. Lui desidera che dipendiamo totalmente da lui
2.Lui ci vuole tutti per se. Il signore e’ un Dio geloso e vuole che il suo gregge sia appartato per lui; lontano dai pascoli di questo mondo, lontano dalle acque di questo mondo. E per farlo ci conduce per sentieri di giustizia.
Non e’ sempre piacevole e facile camminare in queste vie, ma quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Come scrisse Calvino:
il Signore ci mette alla prova con le avversità per questo scopo: affinché la nostra salvezza possa essere gradualmente avanzata. Quei mali…in un certo modo promuovono la nostra felicità.
fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti. (Giacomo 1:2-4)
Qualsiasi prova affronterai o stai affrontando non temere, lui e’ con te!
tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia (Isaia 41:10)
Lui sarà con te anche nel 2025!
E quando arriveranno (e stai sicuro arriveranno) momenti difficili che ci faranno tremare? rispondi come Spurgeon: “io tremo, ma la mia roccia non si muoverà”! Tremare non è peccato e non è segno di debolezza, quindi non vergognarti se capita! Ma non nasconderti, non isolarti, chiedi aiuto! Lo Spirito Santo in Filippesi ci ricorda:
non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. (Filippesi 4:6-7)
Forse potresti chiedere: Questo valeva per i Filippesi, ma come posso essere certo che questo vale anche per me oggi? La risposta la trovi considerando le ragioni della resurrezione: Perché, se sei stato risuscitato con Cristo, Lui ti ha donato una eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile, conservata in cielo per te! Al Padre vostro è piaciuto darti il regno, un regno eterno, infinitamente più grande e superiore dei piccoli e fragili regni di questo mondo, un regno la cui gloria e magnificenza non possono essere immaginate o espresse a parole! Un regno dove l’opera e la persona di Cristo saranno la sua luce per sempre; un regno che non può essere scosso, un regno dove regnerai nei secoli dei secoli. (Apocalisse 22:5)
Ma non solo regnerai un giorno in quel regno, Lui ti chiama gia’ adesso, in questa vita, a regnare, e a regnare servendo (Matteo 20:25-28). Al padre è piaciuto di darci fratelli e sorelle di cui prenderci cura, da servire. Non ce li siamo scelti e non possiamo sceglierli. Gloria a Dio! Lui e sovrano e sa cosa è giusto per la sua chiesa meglio di noi! Al Padre e’ piaciuto donarci ogni attività che facciamo, una sala, tutto fa parte della sua provvidenza e tutto fa parte del suo regno. Non e’ nostro, ma ce lo ha donato perché noi lo amministriamo; e si aspetta che lo facciamo con gioia, senza sbuffare (come a volte capita).
Se stai pensando:
Ma non vedi quanto c’è da fare? la messe è grande, dobbiamo evangelizzare. Non temere e non perderti di animo.
Siamo pochi. Non temere e non perderti d’animo.
Se solo avessimo un locale nostro. Non temere e non perderti di animo.
Stanno addensandosi nere nubi all’orizzonte della tua vita? Non temere e non perderti di animo.
E’ un periodo di aridità e stanchezza? Non temere e non perderti di animo.
Sei giovane e non è facile essere un credente a scuola, tra gli amici, a volte anche in famiglia, mille tentazioni, lottare per rimanere puri sessualmente? non temere e non perderti di animo. Segui Gesù costi quel che costi, anche se dovessi rimanere l’unico che lo segue!
Ancora non sai se fai parte del suo gregge? Non stai seguendo Gesù o stai vivendo nel peccato, nella mancanza di perdono e non trovi pace? Lascia che le parole del nostro sommo pastore scendano in profondità nel tuo cuore:
venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. (Matteo 11:28)
Vieni a lui e ricevi gratuitamente il perdono dei tuoi peccati e poi unisciti al suo piccolo gregge. Vieni a lui che e’ il Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in bontà e fedeltà.
Un’ultima parola per quelli che tra di noi stanno soffrendo, anche da molto tempo e spesso in silenzio: non temere e non perderti di animo!
Se hai bisogno di una spalla su cui piangere o sfogarti io sono qui, so cosa provi perché ci sono passato anche io e ci passo anche io attraverso questi momenti. Lo ripeto…non sono perfetto…ma sono qui…non ho la bacchetta magica…ma insieme, non isolarti… insieme possiamo incoraggiarci a continuare a perseverare nella fede!
Anche nei momenti più duri puoi riposare sulle promesse di Dio. Promesse che sono sigillate nel patto della sua grazia eterna. Quale porto tanto sospirato e’ il nome di Cristo.
Quali acque tranquille sono le dottrine impresse nella sua immutabile parola. Chiesa Stupenda Grazia, uomini, donne, ragazzi, amici: nel mondo avremo tribolazione, nel 2025 avremo tribolazione, ma facciamoci coraggio, Gesù ha vinto il mondo! Quindi non temere, piccolo gregge; perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno.