Cristo è il compimento dell’opera di salvezza

La premessa

La sola e unica salvezza biblica è quella che pone Dio al centro di tutto. Il vangelo infatti è il racconto di come Dio ha preso di petto la nostra situazione di morte spirituale e ci ha dato la Sua vita attraverso il proprio unigenito Figlio! E’ la descrizione di come è intervenuto per guarire la nostra situazione disperata caratterizzata da insignificanza e perdizione.
Tito 3 registra una delle più importanti dichiarazioni sulla salvezza del NT. La sua densità e la sua profondità non hanno eguali! Queste sono parole che ci portano in cielo! Nonostante siano state scritte da una cella disumana, puzzolente, buia, infestata e putrida nel punto più umiliante del carcere Mamertino di Roma, abbiamo tra le mani perle celesti di rara fattura che hanno il potere di incendiare anche il cuore più freddo!

1 Ricorda loro che siano sottomessi ai magistrati e alle autorità, che siano ubbidienti, pronti a fare ogni opera buona, 2 che non dicano male di nessuno, che non siano litigiosi, che siano miti, mostrando grande gentilezza verso tutti gli uomini.
3 Perché anche noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria e nell’invidia, odiosi e odiandoci a vicenda.
4 Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, 5 egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, 6 che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore, 7 affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna. 8 Certa è quest’affermazione, e voglio che tu insista con forza su queste cose, perché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di dedicarsi a opere buone. Queste cose sono buone e utili agli uomini.
9 Ma quanto alle questioni stolte, alle genealogie, alle contese, e alle dispute intorno alla legge, evitale, perché sono inutili e vane. 10 Ammonisci l’uomo settario una volta e anche due; poi evitalo; 11 sapendo che un tal uomo è traviato e pecca, condannandosi da sé.
12 Quando ti avrò mandato Artemas o Tichico, fa’ il possibile per venire da me a Nicopoli, perché ho deciso di passarci l’inverno. 13 Provvedi con cura al viaggio di Zena, il giurista, e di Apollo, perché non manchi loro niente. 14 Imparino anche i nostri a dedicarsi a opere buone per provvedere alle necessità, affinché non stiano senza portare frutto.15 Tutti quelli che sono con me ti salutano. Saluta quelli che ci amano nella fede. La grazia sia con tutti voi! (Tito 3:1-15)

 

La definizione

Come possiamo riassumere il suo discorso? Suggerisco questa sintesi: una vita vissuta onorevolmente (3:1-2), porta dentro di sé il drammatico ricordo della propria vita passata che era segnata dal peccato (3:3) e riconoscerà il valore della bontà di Dio e la salvezza provveduta in Cristo (3:4-8) e si preoccuperà di portare frutto per la gloria di Dio (3:9-15).
La premessa è chiara: il peccato impedisce a chiunque di salvarsi. Il v.3 e 5 lo dicono chiaramente. Non è possibile compiere alcuna azione meritevole, anche in apparenza giusta, che sia capace di portare vita eterna. Vedete? Paolo non sta parlando di “accettare”. Da nessuna parte nella Bibbia troviamo scritta questa parola. Troviamo invece scritto che Dio è il nostro Salvatore (v.4). Cioè è Colui che ci ha salvati non per opere da noi fatte, ma per la SUA misericordia. Se Lui dunque è il salvatore significa che noi siamo i perduti, quelli che il v.3 chiama insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella cattiveria, nell’invidia e odiosi.

Qualunque sia il tuo punto di vista sulla salvezza, sei certo che ti ritrovi con queste parole di Paolo? Quanto stai valorizzando veramente la misericordia di Dio nella tua vita? Quali emozioni ti salgono quando pensi che questo Dio eterno, infinito, santo e altro da te per natura carattere e sostanza, è tuttavia il TUO salvatore personale? Quanto è vivo dentro di te il ricordo della sua opera proprio quando eri ribelle, traviato/a e odioso/a? Sei consapevole che non c’era nulla che potesse renderti stimabile, apprezzabile o desiderabile? Sei consapevole del dono che Dio ti ha fatto?

Cosa dice Paolo riguardo alla modalità in cui si è compiuta la salvezza? Cosa ha fatto il Signore, nella pratica, per salvarci? Ha fatto tutto! Infatti in questo brano sono descritti alcuni degli elementi che compongono la salvezza. Come a dire, tu non solo sei stato salvato, ma sei stato fatto oggetto di cura e attenzione senza eguali! Vediamoli insieme.

 

La rigenerazione (v.5)

v.5, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo

Cos’è la rigenerazione? Provo a spiegarla con un esempio. Proprio perché la Bibbia descrive il peccatore come un morto seppellito dai suoi propri peccati, è giusto pensare di noi come a creature prive di vita sepolte sotto 4 metri di terra, dentro una bara sigillata e imprigionati in questa condizione di costrizione. Siamo morti. Non respiriamo. Non possiamo muovere alcun muscolo. Non possiamo pensare alla vita e nulla di noi può produrre vita. Un morto è morto. Punto. Non si può parlare di capacità, di libero arbitrio o di scelte da prendere. Da nessuna parte la Bibbia parla di queste cose. Dice piuttosto che la retribuzione del peccato è la morte. Quindi noi siamo impossibilitati in tutti i sensi. Perché dunque è importante la rigenerazione? Perché descrive il modo in cui Dio ci porta in vita! E’ come se Lui venisse al campo dove siamo sepolti, iniziasse a scavare la fossa dove siamo seppelliti fin tanto che non ci trova, svitasse le viti del coperchio della bara, ci prendesse per mano e ci donasse il suo alito di vita. La rigenerazione è dall’inizio alla fine un’opera di Dio. La salvezza inizia da qui. Lo Spirito di Dio compie letteralmente questo bagno di rinascita. E’ una immersione nella vita! Egli è l’agente della nuova nascita e senza di lui non si può pensare ad alcun autentico cambiamento perché l’uomo e la sua natura carnale non possono fare nulla. La rigenerazione è indispensabile e non opzionale. C’è morte spirituale e non c’è vita fin tanto che lo spirito di Dio non interviene.

Le parole di Gesù a Nicodemo in Giovanni 3 sono chiarissime: senza la rigenerazione o la nuova nascita (che è un’opera dello Spirito) non si può vedere (Giovanni 3:3), non si può entrare nel regno di Dio (Giovanni 3:5), e peggio ancora non si può credere (Giovanni 3:12). Ma dopo si! Dopo la rigenerazione si può parlare di un nuovo inizio. Ecco perché le parole Efesini 2:1 sono importanti: Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati […].

Qual è dunque l’efficacia della rigenerazione? Si rinasce cambiati, mutati spiritualmente. Se prima odiavo Dio ora non vedo l’ora di andare a Lui, di correre a Lui e fuggire via dalla vecchia vita. Dal peccato a Dio. Dalla morte alla vita. Dal male al bene. Grazie alla rigenerazione l’uomo ha una bocca per rispondere a Dio, ha orecchie per udire la sua voce, ha occhi per contemplare la speranza della vita eterna preparata per grazia. E sopratutto ha mani e muscoli per fare le buone opere. Ciò che prima era impossibile, Dio, nella sua bontà lo ha fatto. Questo dunque è la prima opera di salvezza che Cristo ha compiuto nei nostri confronti:

 

La giustificazione (v.7a)

affinché, giustificati dalla sua grazia

Poco prima al v.3 Paolo ci dice che le persone non sono a posto con Dio. A causa del peccato la loro situazione è disperata. E questo ha a che fare con una condizione giuridica: c’è un problema di colpa davanti a Dio. E questo ci pone sotto condanna. Ma Dio che compie la giustificazione s’intende proprio il modo in cui la salvezza ci raggiunge e diventa la base della nuova relazione. Cristo è al centro dell’azione perché la giustizia parte dalla Sua croce. Giustificazione è un termine tecnico/giuridico, perché definisce la dichiarazione di Dio che dichiara giusti dei peccatori. Lo fa perché Gesù ha preso su di sé la nostra condanna. Lo fa perché lui è stato maledetto al posto nostro. Lo fa perché lui ha adempiuto il cuore della legge e ha trasferito i suoi privilegi a noi. Anche qui l’enfasi è sul dono. Non è una conquista o una battaglia legale per affermare la nostra innocenza. NO! E’ un regalo immeritato. La giustificazione non è grazie ai nostri meriti ma è fatta da Dio senza alcun nostro contributo. E’ qualcosa che Cristo ci ha dato.

E anche qua vediamo come la vera vita cristiana che è segnata da questo dono immeritato si può veramente aprire a una nuova dignità e una nuova identità, perché il peccato non ha l’ultima parola, ma ce l’ha la grazia di Dio!

Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù (Romani 3:23-24)

Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, saremo per mezzo di lui salvati dall’ira (Romani 5:9)
E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio (1Corinzi 6:11)

L’adozione (v.7b)

affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna

Chi sono gli eredi? In Romani 8:17 Paolo dice gli eredi sono i figli. Quando nella Bibbia vediamo parlare di eredità la dobbiamo intendere come una dote concessa a una persona, una comunità o un popolo che è considerato figlio ovvero membro della famiglia di Dio. Se siamo eredi siamo dunque figli di Dio. E proprio l’adozione è un’altro dei risultati dell’opera di salvezza che Paolo descrive in questo brano. Come peccatori avevamo il problema della colpa verso Dio (e la giustificazione l’ha risolta). Ma avevamo anche un problema relazionale con Lui: ecco perché l’adozione! L’adozione segue la giustificazione.

Se come dice il v.3 noi un tempo eravamo estranei e nemici, al v.7b Paolo ricorda che Dio ci dona il privilegio di diventare suoi figli e quindi eredi della vita eterna. Grazie all’adozione possiamo dire che c’è una speranza in Colui che possiamo chiamare Padre! La bellezza e il valore di questo amore sono qualcosa di totalmente fuori dall’ordinarietà. Tutta la scrittura dichiara che è qualcosa di sorprendente. Calvino a questo proposito disse:

“Noi Gli dobbiamo tutto mentre Egli non deve nulla a noi […], non troveremo altra ragione per cui Dio concede di considerarci come Suoi figli se non il Suo libero amore!”

 

La Perseveranza (v.12-13-14)

12 Quando ti avrò mandato Artemas o Tichico, fa’ il possibile per venire da me a Nicopoli, perché ho deciso di passarci l’inverno. 13 Provvedi con cura al viaggio di Zena, il giurista, e di Apollo, perché non manchi loro niente. 14 Imparino anche i nostri a dedicarsi a opere buone per provvedere alle necessità, affinché non stiano senza portare frutto.

La perseveranza è la sicurezza della salvezza. E’ chiamata anche la perseveranza di Dio per i santi: cioè una volta che sei stato salvato, sarai sempre salvato. Le parole di Gesù in Giovanni 10:28 confermano proprio questo: e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano.

La perseveranza non è “una volta salvato allora posso fare quello che voglio”. Ma è l’andare avanti, costi quel che costi, perché la libertà che Cristo mi ha procurato è la gioia più grande della mia vita! Ecco perché ai v.12-14 Paolo da l’esempio di come si fa a tenere duro. Lui che era all’ultimo miglio della sua vita, continuava ad organizzare e pianificare la sua attività. Fa’ il possibile per venire da me a Nicopoli, perché ho deciso di passarci l’inverno, scriveva. Cioè indipendentemente delle mie catene e da tutte le circostanze avverse continuo ad organizzare il mio ministerio, persevero nella speranza che Cristo ha conquistato per me!

I cristiani tengono duro non perché la vita è bella ma perché la morte è un guadagno! Paolo diceva Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che dev’essere manifestata a nostro riguardo (Romani 8:18). Cristo è la vita, è la gloria, è la promessa, è il premio, è il raccolto, è la ricompensa. Lui è la radice e l’unica ragione della perseveranza!

Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d’animo.

(Ebrei 12:1-2)

 

La Glorificazione (v.7b)

affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna

La glorificazione riguarda la gioia futura della vita eterna!  Guarda a quel giorno in cui condivideremo la vita eterna e la gloria di Cristo risorto! Questo dà un’idea della pienezza e dell’abbondanza dell’opera di Dio, perché investe la totalità intera della realtà! Qui Paolo parla di “speranza” perché la salvezza non è chiusa al presente, ma si apre verso quella beatitudine futura che Dio, nella sua grazia ha preparato per noi!
Dio ci chiama a guardare in avanti, a guardare al quel giorno in cui potremo stare con Lui senza ostacoli o barriere in una felicità perfetta e senza alcun timore di morire! La speranza della glorificazione guarda in faccia alla sofferenza, ai timori, alla precarietà, alla persecuzione di oggi, perché oltre loro c’è la gioia della vita eterna che il Dio che non può mentire ha preparato! In quel giorno tutto sarà vissuto con magnifica intensità. Ci sarà un giorno in cui sarà solamente gioia gioia gioia e questo è ciò che ci attende non per un giorno ma per l’eternità!

 

Le conseguenze sul piano universale e personale

Ci sarebbero ancora altri elementi che caratterizzano la salvezza. In tutto ce ne sono 7: la rigenerazione (la vita parte con Dio), la conversione (la vita cambia con Dio), la giustificazione (La vita è resa giusta con Dio), l’adozione (la vita entra nella relazione con Dio), la santificazione (la vita è continuamente trasformata da Dio), la perseveranza (la vita è sostenuta fino alla fine da Dio), la glorificazione (la vita con Dio avrà un epilogo eterno meraviglioso). Qui in Tito 3 ne troviamo solo alcune. Tuttavia al v.8 dice chiaramente:
Certa è quest’affermazione, e voglio che tu insista con forza su queste cose, perché quelli che hanno creduto in Dio abbiano cura di dedicarsi a opere buone. Queste cose sono buone e utili agli uomini.
Letteralmente dice: certo è questo logos, cioè questa parola che produce vita, questa istruzione, questo insegnamento. Tutte queste verità riguardo alla salvezza sono vere! Dio non mente! E voglio che tu insista con forza su queste cose (e nient’altro!). In altre parole, se c’è una cosa importante, buona e utile che puoi fare per te e per le persone accanto a te, è appropriarti di queste queste cose. Predica a te stesso e alla tua mente queste cose. Insisti con forza e ritieni vere queste cose per il semplice motivo che la salvezza biblica è l’unica cosa che può provocare il vero cambiamento. Pure le persone (v.3) più insensate, ribelli, traviate, schiave di ogni sorta di passioni e piaceri possono scoprire la dolcezza della bontà infinita di Dio, nostro salvatore, e il suo amore immeritato! Non c’è altra cosa più utile che battere su queste cose! Perché queste cose sono buone e utili agli uomini.

Questo è il compimento della salvezza di Cristo. Ed è lo stesso compimento a cui Tito era chiamato a rimanere fermo. Le domande per noi sono tantissime: cosa ne stai facendo di tutto questo? Su quali verità forti stai facendo poggiare i piedi? Qual è il sostegno che che ti fa rimanere e saldo/a? Su quali verità hai basato la tua fede finora? Sei davvero sicuro/a che Dio ti ha rigenerato? Sei davvero certo/a che Dio ti ha giustificato? Senti battere dentro le emozioni per come Lui ti ha accolto e ha ristabilito il rapporto con te attraverso l’adozione? La salvezza che Cristo ha compiuto ti sta portando glorificare unicamente Dio?

In conclusione questa è la salvezza che intende la Bibbia! E queste parole ci portano a spogliarci di qualsiasi nostro ipotetico contributo e a magnificarlo per tutto ciò che ha fatto! Davanti alle tempeste della vita, davanti alle sfide del nostro tempo, sorge l’alba di questo annuncio fermo, incrollabile, saldo, sicuro e rassicurante: che noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, abominevoli e odiosi, ma la bontà di Dio, nostro salvatore e il suo amore sono stati manifestati, cioè si sono resi evidenti in tutta la loro pienezza! E tutto ciò si trasforma in energia incontenibile! Se Dio ha fatto tutto questo per noi, quale preziosa opportunità per noi di vivere secondo questo dono. Quale preziosa opportunità di onorare colui che ci ha onorati, di amare e vivere con riconoscenza Colui ci ha amati e si è preso cura di noi. Quale privilegio di servire fino alla fine Colui che si è dato per noi!

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