Poiché noi siamo senza forza, di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; e non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te! (2Cronache 20:12)
Non ci vuole molto per vedere la nostra inadeguatezza, soprattutto nel vivere per Dio e nel servirlo. Quando le circostanze della vita ci incalzano, diventiamo dolorosamente consapevoli della sfida che ci viene posta davanti e ci sentiamo rapidamente allontanare da essa. Ci stanchiamo di sentirci dire cosa possiamo fare quando sappiamo di non poterlo fare; ma allo stesso tempo non siamo disposti ad affrontare la nostra debolezza in un mondo che ci chiama a essere forti e sicuri di noi stessi.
Se vi trovate in questa situazione, fatevi coraggio. Non siete soli.
Il re Giosafat di Giuda fu un fenomeno che attuò cambiamenti che aiutarono il popolo di Dio a riscoprire la legge di Dio (2Cronache 19). Ricordò loro l’importanza di comprendere e obbedire alla parola di Dio, in modo da poter servire Dio con fedeltà, con tutto il cuore e con coraggio.
Tuttavia, Giosafat non era immune dalla paura. Quando i nemici di Giuda minacciavano la sua nazione, egli era perfettamente consapevole della loro superiorità e dell’inadeguatezza del suo popolo. Tuttavia, sapeva anche che la risposta giusta all’inadeguatezza era quella di dipendere completamente da Dio. Mentre affrontava la realtà della sua impotenza e incertezza, teneva lo sguardo fisso in alto, pregando: “Non sappiamo cosa fare, ma i nostri occhi sono su di te”.
Quando il nemico ci sussurra che siamo un disastro o del tutto inutili, possiamo contrapporre le sue menzogne alla verità della parola di Dio e dire: “E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Filippesi 1:6). Quando sentiamo di essere impotenti nella nostra battaglia contro la tentazione, possiamo riposare sulla verità della parola di Dio e dire a noi stessi: “Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare” (1Corinzi 10:13). Quando ci chiediamo se siamo stati lasciati soli, possiamo essere certi che “Egli ha detto: ‘Non ti lascerò mai e non ti abbandonerò’” (Ebrei 13:5).
Quando ammettiamo la nostra debolezza, il nostro potente Salvatore la userà per il nostro bene e la sua gloria. Quando non sappiamo cosa fare, possiamo tenere gli occhi su di Lui e chiedergli di guidarci e di liberarci, proprio come fece con Giosafat e con tutto il popolo di Giuda (2Cronache 20:14-17, 22-25).
Come per gli uomini e le donne che hanno servito il Signore in tutta la Bibbia, Dio sceglie ancora di usare persone improbabili, timide ed esitanti. Ciò che distingueva questi individui non era la loro forza o abilità o la fiducia in se stessi, ma il fatto che non erano consumati dalle loro debolezze; al contrario, le abbracciavano e si affidavano alla potenza di Dio per superarle.
Farete lo stesso?